Reddito di cittadinanza

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  1. EmmaMartinelli
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    Buonasera colleghi
    Sono Emma,lavoro come assistente sociale in un grande comune lombardo, con l'incarico di seguire i progetti relativi al reddito di cittadinanza. Ho pensato di condividere in un luogo come questo le mie riflessioni ed emozioni sul tema sicura di trovare un sincero confronto. L'entusiasmo, la passione e la gioia con cui ho intrapreso questo percorso sento che sono spesso accompagnati da frustrazione, sconforto e solitudine. Purtroppo ho raggiunto la consapevolezza che all'interno del mio ente, oltre a noi assistenti sociali incaricate, non c'è nessuno (dei piani alti) che ha deciso di investire in questa misura. Certi della temporaneità e forse colpiti dalla novità, il sistema comunale si è rilevato completamente impreparato a gestire tutte le attività del servizio in relazione a ciò che la norma prevede. I nostri quesiti e le nostre difficoltà rimangono sempre cristallizzati in verbali di incontri che purtroppo non vengono mai aperti dai responsabili e dai dirigenti. La paura è che non ci sia nemmeno l'interesse.
    Oltre a noi incaricati, nessuno ha ritenuto opportuno partecipare ad una minima formazione che potesse aprire il pensiero aldilà della spiegazione "mossa politica" tanto utilizzata. Perché investire in qualcosa che domani potrebbe non esserci più? Questa è la politica dei piani alti, ma che non può essere certo quella di operatori impegnati in prima linea con un codice etico oltre che deontologico e che hanno cercato di carpire quella che poteva essere la parte migliore della lotta alla povertà che si configura con questa misura. Come allora dare voce alla frustrazione che essere considerati assistenti sociali di serie b comporta? Come trovare un equilibrio fra l'emozione di poter costruire di un sistema relativamente nuovo e la solitudine di farlo da soli?
    In grandi comuni, con un'organizzazione gerarchica complessa,è fisiologicamente impossibile prescindere da un lavoro quantomeno sottoposto all'attenzione dei piani alti. Il risultato è che ad ogni possibile strada percorribile c'è un ostacolo dietro l'altro, che crea confusione ed inefficienza, e che realizza ciò che tanto temono, ovvero, uno spreco di risorse economiche.
    Grazie per la vostra lettura.

    Edited by Emma.24 - 28/9/2020, 07:00
     
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    Grazie per la tua condivisione. Se vuoi puoi ulteriormente allargare la platea della discussione postando le tue riflessioni sul nostro gruppo facebook al seguente link:
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    Saluti

    Dr. Lucio Barone, Assistente Sociale Specialista
     
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1 replies since 21/9/2020, 18:15   80 views
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