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ivan d.
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Buongiorno a tutti, ho un invalidità civile al 80% da gennaio 2020
vivo con mia madre e mia nonna e 4 cani
io non lavoro ormai da aprile 2019 in seguito al 3° ricovero in spdc e non percepisco pensione di invalidità in quanto mi è stata negata visto il reddito superiore a quanto previsto dall'inps
io ora non ho entrate,mia madre lavora in ospedale orario part-time (con il covid gli orari si sono allungati parecchio)
e mia nonna vedova percepisce anche la pensione di mio nonno che si aggira sui 1000 euro
la situazione in casa è ai limiti da tempo in quanto devo badare a mia nonna non autosufficiente,4 cani problematici tra cui uno disabile
pochi giorni fa rischiavo il 4° ricovero per una depressione acuta da tempo non ho episodi di psicosi visto una giusta terapia guidata dal cps
ora, io mi chiedo se è possibile trovare una soluzione abitativa avvantaggiata visto che la mia salute dipende soprattutto dalla quiete in casa (rarissima) a breve fisserò un appuntamento presso i servizi sociali del mio comune ma vorrei essere preparato riguardo a questo
io vorrei avere una sistemazione per vivere in serenità per far sì che possa anche chiedere il collocamento mirato lavorativo e nella attuale situazione mi è difficile anche solo uscire per una passeggiata finchè non torna mia madre o avere anche solo un lavoretto
non so proprio se si possa fare qualcosa, io sono stanco della situazione e sto reggendo solo grazie a una terapia antipsicotica e al supporto della mia ragazza.
Vi sarei grato se riusciste a darmi qualche informazione utile o su come agire.
Buona giornata
IVAN
Edited by ivan d - 1/8/2020, 13:31. -
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Salve signor Ivan. Una soluzione potrebbe essere, tenuto conto della sua disabilità psichica, concordemente con i Servizi della Psichiatria territoriali, un suo inserimento presso una Casa Famiglia o Comunità Alloggio o "gruppo appartamento" che le consenta di seguire con regolarità le prestazioni terapeutiche sia farmacologiche sia psicoterapeutiche. Inoltre, tali strutture potranno favorire l'avvia di un "progetto di vita indipendente", autonomo dai "condizionamenti" famigliari. Ne parli con i professionisti che la seguono e concordi con loro una delle soluzioni prospettate.
Cordialmente
Dr. Lucio Barone, Assistente Sociale Specialista, Counselor.