Gestione risorse economiche

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    Vi capita di accompagnare l utenza nella gestione responsabile dei soldi in merito alle esigenze quotidiane(laddove l ads non può arrivare) anche attraverso la custodia di carta rei o rdc al fine di evitare usi impropri con il consenso degli interessati... se si far sottoscrivere il consenso è cosa sufficiente?
     
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    Salve. Purtroppo il suo quesito non può trovare, pur volendolo, una risposta in quanto generico e decontestualizzato, senza aver fornito elementi utili di conoscenza che possano "inquadrare" la questione. Mi spiego. Supponiamo che lei sia un'assistente sociale (anche se non lo dice), non dice neppure in quale ambito lavorativo si ritrova ad operare con l'utenza (e quale tipologia di utenza), se servizio pubblico o ente del terzo settore. Converrà che senza questi elementi essenziali di conscenza della situazione, ogni risposta sarebbe "fuorviante".
    Cordialmente
    Dr. Lucio Barone, Assistente Sociale Specialista
     
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    porgo le le mie scuse.. avendo scritto in area addetti al lavoro ho dato per scontato che fossimo tutti assistenti sociali e in realtà non ho pensato che l aspetto contrattuale potesse interferire.. Sn un assistente sociale presso coop.sociale mi occupo di disagio adulto progetti rei rdc a sestegno del servizio sociale comunale.. mi domando se è un agire legale seppur ragionevole custodire carte rdc o rei in situazioni eccezionali con il consenso dell utente capace di intendere e volere x scongiurare usi impropri qualora non vi siano reti familiari .. talvolta viene richiesto o dall utenza o dal collega ma ritengo che senza procura seppur nel bene della persona non possa accogliere questa richiesta..oppure può rientrare in un impegno educativo senza che possa io essere suscettibile di denunce per i possesso indebito.. quanto il consenso firmato dell utente ha validità.. non so se possiamo confrontarci su questo quesito generico
     
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    Salve. Se ho ben capito lei lavora alle dipendenze di una Coop. Sociale che offre supporto ai compiti istituzionali del Servizio Sociale del Comune, se così lei purtroppo non può detenere beni patrimoniali per nome o conto dell'utenza (anche se c'è formale consenso) che si rivolge al Servizio Sociale del Comune per le prestazioni elencate. Qualora si venga a conoscenza di casi di utenti "vulnerabili", percettori di prestazioni economiche, incapaci di gestire in maniera autonoma la propria economia personale, si può pensare di avviare per questi soggetti l'Amministratore di Sostegno. Altra cosa è se lei lavora come assistente sociale in un ente del privato sociale che gestisce strutture residenziali e semiresidenziali per persone disagiate (case famiglie, case appartemento, centri diurni, comunità alloggio, ecc.), in questo caso il supporto all'utente all'economia personale potrà inquadrarsi il quel progetto educativo di cui parlava.
    Cordialmente
    Dr. Lucio Barone

    Edited by Counselor S.O.S. LUCIO BARONE - 11/6/2020, 19:13
     
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