Tesi triennale

Servizio sociale e psicologia?

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  1. IlariaBia
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    Buon di!Devo decidere l'argomento della tesi ed ero orientata ad analizzare il rapporto tra assistente sociale e utente dal punto di vista psicologico ma temo che sia troppo improntata alla psicologia e poco a quello che ho assimilato sulla mia futura professione. Avete suggerimenti su come potrei farla diventare più pertinente?
    Grazie a tutti :)
     
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  2. Counselor S.O.S. Cristina Bianco
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    Per trattare dal punto di vista psicologico il rapporto tra assistente sociale e utenete, devi fare un percorso o per meglio dire devi in linea di massima avere una scaletta da cui poter partire e che può essere modificata in corso d'opera.
    Per far ciò, puoi innanzitutto definire l’oggetto di studio della psicologia che, come ben sai, studia l’individuo e i disturbi che può manifestare a livello comportamentale (riferimento alla teoria del comportamentismo), intra psichico (riferimento alla psicoanalisi) o cognitivo (riferimento cognitivismo). Nel fare questo devi stare attenta ad evitare quel rischio che mi hai accennato e che potrebbe portarti verso il cosiddetto psicologismo. Il lavoro dell’assistete sociale, non considera il disagio come qualcosa che interessa esclusivamente la persona ma si occupa dei problemi sociali in relazione all’incapacità d’azione del singolo ma soprattutto in relazione ai sistemi che lo circondano e all' incapacità d’azione collettiva di fronteggiare il disagio (metodologia del lavoro di rete). Quindi, un primo capitolo lo potrai dedicare a definire i confini che sussitono tra il lavoro sociale proprio del professionista a.s. e la psicologia. Quanto sinora ti ho indicato è ben trattato nel testo intitolato “Teoria e metodologia del servizio sociale” di Fabio Folgheraiter e puoi anche trovare degli spunti qui: www.asl1.to.it/informa/CeDoc/pagine...mi/Volume_7.pdf

    Il capitolo successivo, potresti dedicarlo a definire l’identità dell’a.s. e in particolare, i principi alla base dalla professione delineando le responsabilità nei confronti dell’utente, della società, dei colleghi. In questo capitolo potresti soffermarti sul lavoro integrato tra a.s. e psicologo che esiste soprattutto nell’ambito sanitario.

    Nei capitoli successivi, puoi soffermati sugli strumenti e sulle tecniche del lavoro dell’assistente sociale. E qui, siamo arrivati alla dimensione su cui tu intendi concetrarti. Dai una definizione della relazione d’aiuto che deve basarsi sull’ascolto, sull’empatia e sulla fiducia nella persona per arrivare a delineare le modalità di conduzione dei colloqui e in particolare quelli psico sociali dove l’assistente sociale esprime pienamente le conoscenze che ha della psicologia e a quelli con le famiglie multiproblematiche. Per quest’ultima tipologia di colloqui, l’a.s. nello scandagliare le disfunzioni familiari, si avvale della teoria del ciclo vitale di Erickson e della teoria sistemico-relazionale della scuola di Palo Alto.
    Altri aspetti rilevanti nella conduzione dei colloqui, sono i meccanismi di difesa elaborati dalla psicoanalisi che l’a.s. deve conoscere per condurre nel miglior modo possibile il suo lavoro ed inoltre le tecniche della chiarificazione e della rielaborazione che si rifanno alla psicologia rogersiana.

    Spero di esserti stata di aiuto nel fornirti degli spunti circa il tuo interesse di coniugare la psicologia al lavoro dell’assistente sociale.

    Un grande in bocca al lupo da tutto lo Staff di S.O.S.
    Counselor S.O.S. Cristina Bianco

    Edited by Counselor S.O.S. Cristina Bianco - 15/1/2019, 15:21
     
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  3. IlariaBia
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    buon di! mi scusi il ritardo ma grazie mille per le dritte!
     
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2 replies since 14/1/2019, 17:21   241 views
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